lunedì 30 aprile 2012

Mostra "Le arti di Piranesi" al CaixaForum Madrid

Giovanni Battista Piranesi detto anche Giambattista (Mogliano Veneto, 4 ottobre 1720 – Roma, 9 novembre 1778) è stato un incisore, architetto e teorico dell’architettura italiano. Le sue tavole incise, segnate da un'intonazione drammatica, appaiono improntate ad un'idea di dignità e magnificenza tutta romana, espressa attraverso la grandiosità e l'isolamento degli elementi architettonici, in modo da pervenire ad un sublime sentimento di grandezza del passato antico. (da Wikipedia)

Veduta del Quirinale

Dal 24 aprile al 9 settembre.
Da lunedì a domenica, da 10.00 a 20.00 h. Gratuito.
CaixaForum Madrid, Paseo del Prado, 36. 28014 MADRID

Las artes de Piranesi


giovedì 26 aprile 2012

SITO WEB: SCRITTORI PER UN ANNO

Un link di Rai educational davvero molto interessante... date un'occhiata nei vari menu, troverete molti video!
In quello che vi ho messo qui, "il mondo con le parole", ci sono delle belle testimonianze sull'uso dell'italiano e dei dialetti:
http://www.scrittoriperunanno.rai.it/video.asp?currentId=973&myTar=PT

Il posto migliore in aereo

Ssssssst..., è un segreto tra di noi (non dirlo a nessuno)

http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_25/marchetti-aereo-posto_7cc1eee8-8ecd-11e1-8466-78a3503db387.shtml

mercoledì 25 aprile 2012

25 aprile

Festa della liberazione


Il 25 aprile in Italia è la Festa della Liberazione, si ricorda cioè l'anniversario della liberazione dal nazifascismo.
Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945), dopo il 1943, l'Italia si ritrovò divisa in due: al nord Benito Mussolini e i Fascisti avevano costituito la Repubblica Sociale Italiana, vicina ai tedeschi e al Nazismo di Hitler, mentre al sud si formò in opposizione il governo Badoglio, in collaborazione con gli Alleati americani e inglesi.
Per combattere il dominio nazifascista si era organizzata la Resistenza, formata dai Partigiani. Questi erano uomini, donne, giovani, anziani, preti, militari, persone di diversi ceti sociali, diverse idee politiche e religiose, ma che avevano in comune la volontà di lottare personalmente, ognuno con i propri mezzi, per ottenere in patria la democrazia e il rispetto della libertà individuale e l'uguaglianza.

Il 25 aprile 1945 i Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e dando così il via al processo di liberazione dell'Italia dall'oppressione fascista.
Qualche anno dopo, dalle idee di democrazia e libertà, è nata la Costituzione Italiana.

Di seguito vi elenco alcuni esempi di libri che sono ambientati e parlano del periodo della Resistenza italiana. Gli autori sono stati essi stessi testimoni della Seconda Guerra Mondiale e vogliono raccontare, ognuno a suo modo, le esperienze fatte e i segni lasciati da uno dei periodi che più ha segnato il Paese.

Il sentiero dei nidi di ragno - Italo Calvino Ambientato in Liguria, tra gli stretti vicoli di un paesino della Riviera di Ponente, durante la Resistenza. Il protagonista è Pin, un ragazzino solo e senza guida. La sorella fa la prostituta e tra i clienti ha anche i militari tedeschi; per questo motivo Pin viene scartato e insultato. Per ripicca e per avere la considerazione degli adulti, il bambino decide di rubare la pistola all'amante della donna e di nasconderla. Questo gesto scatenerà una serie di eventi che lo porterà ad essere messo in prigione dai tedeschi e, una volta scappato, ad entrare in contatto con i gruppi di partigiani che si nascondevano tra i monti, diventandone parte integrante. Nel condividere con loro la difficile vita da ribelli, con l'oppressione degli invasori tedeschi, imparerà ad affrontare la realtà di un paese in guerra, con l'aiuto del nuovo amico Cugino, diventato una sorta di padre adottivo.

La casa in collina - Cesare Pavese Il libro narra le vicende di Corrado, durante l'estate del 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale. L' uomo è un professore quarantenne che vive sulle colline antistanti Torino, non è sposato e ha due donne, madre e figlia, che si occupano di lui e dell'andamento domestico. Corrado tutte le sere si rifugia sulle colline per scampare ai bombardamenti tedeschi sulla città e, così come sfugge alla guerra e ad un quasi obbligato schieramento politico, evita anche di prendersi responsabilità negli altri campi della vita. Tra i partigiani ha amici, Cate, una fiamma del passato, e il figlio di lei, probabilmente suo; nonostante questo non si sbilancia seguendo i loro ideali e le loro azioni. La guerra incombe, i tedeschi incalzano e i suoi amici vengono arrestati, forse uccisi, ma lui fugge e per salvarsi abbandona anche il giovane ragazzo, affidatogli da Cate: niente sembra scrollarlo dalla sua vigliaccheria. Un giorno però si imbatte per caso nella cruda uccisione di alcuni fascisti, da parte dei partigiani di zona. La morte e il sangue così vicini e reali lo fanno riflettere amaramente sulla sua vita e sul periodo storico in cui si trova: la guerra tocca tutti, prima o poi, nessuno riesce a sottrarsi. Tramite Corrado si vive il duro periodo della guerra e dell'inizio della creazione dei gruppi partigiani.

Il partigiano Johnny - Beppe Fenoglio E' il settembre del 1943 quando Johnny, un giovane studente di letteratura con l'amore per la cultura anglosassone, decide di unirsi ai partigiani della sua città Alba, nel Monferrato piemontese. Lo fa non tanto per convinzione ideologia, quanto più forse per aver immaginato poeticamente e astrattamente quella vita avventurosa. La realtà però si rivela tutt'altro che epicamente magica: è una lotta quotidiana contro la morte, la fame, la solitudine e soprattutto la guerra che provoca tutto questo. Le guerriglie e le lotte portano il giovane a trovarsi solo, senza più nessun amico, solo con la natura che lo circonda. Ha così la possibilità di fare un'attenta analisi introspettiva, che lo porta a realizzare quanto la guerra possa distruggere un uomo, le sue certezze, i suoi sogni e i suoi desideri. Johnny torna tra la gente, ma non è più in grado di integrarsi normalmente. Il libro è incompiuto, ma è comunque considerato uno dei più pragmatici e originali romanzi sulla Resistenza italiana. Nel 2000 è stato anche tratto un film, che ha lo stesso titolo.


Il clandestino - Mario Tobino Il romanzo è ambientato nella Toscana della Resistenza. Racconta di un gruppo di ragazzi, colti e ben educati, che per combattere il fascismo si dedica ad una complicata vita sotterranea. Quello che li fa resistere e andare avanti nella loro lotta è l'amore per la propria città Medusa (nome di fantasia per Viareggio), la profonda fede nelle loro ideologie politiche e l'ardente desiderio di giustizia. Tra di loro c'è Anselmo, un giovane medico (il personaggio più simile allo scrittore), che suo malgrado si è trovato a dover affrontare gli orrori della guerra e vorrebbe soltanto poter vivere il suo Paese e la sua adorata città, senza pensare al passato. La visione romantica della vita è costretta continuamente a cozzare col violento realismo del tempo, ma non soccombe mai.

http://www.amando.it/

giovedì 19 aprile 2012

martedì 17 aprile 2012

domenica 15 aprile 2012

La crisi della monarchia spagnola

La crisi è uguale per tutti?... e i poveri elefanti, hanno fatto qualcosa di male?

sabato 14 aprile 2012

Cos'è lo spritz ???

Lo spritz in generale
lo spritz è un aperitivo amatissimo nel nordest, terra in cui affonda le sue radici da più di cento anni, avendo trovato le sue roccaforti in città come Venezia, Padova, Trieste e Treviso.
Si tratta di un composto corroborante
a base di alcool, dalla funzione sociale aggregativa. Spritz è il nome "scientifico", ma viene comunemente denominato Spriss o Spriz o, spesso, Sprisseto: il che dimostra l'amore della popolazione verso il Nostro, giunta a coniarne anche il vezzegiativo. La sua ricetta è avvolta da un'aura di mistero...o forse non è mai esistita!! Di certo è composto da vino bianco e acqua (o selz), ma per il resto ci si affida alla creatività del barista che lo prepara...o alla propria! Nella maggior parte dei casi le aggiunte alla "base" descritta sono quelle di quantità (...più o meno ingenti...) di Aperol, Campari, Cynar o Gin.
Ricette ? Come anticipato, la composizione del "Vero Spritz" è custodita gelosamente da ogni Oste ed ognuno ne ha una propria tramandata spesso da padre in figlio; non troverete mai uno Spritz uguale a un altro. Comunque la preparazione deve rispettare alcune regole perché la bevanda possa chiamarsi Spritz:
40% di vino bianco 30% di acqua minerale gasata, meglio se gasatissima, evitare la gazosa, il restante 30% va preparato con una miscela di liquori il cui spettro varia dal Gin alla Crema Marsala senza disdegnare nessun tipo di alcoolico prodotto sul pianeta, purché alla fine rientri come cromatismo in un qualsivoglia "rosso".
La gradazione finale è anch'essa variabile tra i 12 e i 45 gradi, la media si attesta attorno ai 15.
Dunque lo Spritz non ha una ricetta unica, ma varia a seconda della zona geografica, a seconda del "baretto", o più semplicemente in base al gusto individuale. Noi abbiamo raccolto gli esempi più diffusi...ma chiunque abbia sperimentato una piacevole variazione di ingredienti ...non esiti a comunicarcela!

Lo Spritz a Padova
per moltissimi universitari di
Padova... (e questo vale tanto per gli "indigeni" quanto per i "foresti" ), Lo Spritz non è più un semplice aperitivo, bensì un RITUALE , un'occasione di incontro che si perpetua ormai da anni con immutata regolarità e partecipazione negli ampi spazi di Piazza delle Erbe e delle zone limitrofi.

LA STORIA dello Spritz
Secondo le teorie preponderanti lo Spritz nacque durante il periodo della dominazione Asburgica (per alcuni il suo nome deriverebbe dal verbo tedesco "spritzen", che significa "spruzzare"...secondo altri l'etimologia è legata al nome di un vino austriaco della regione occidentale del Wachau).
I soldati austriaci, abituatisi ben presto all'uso locale di bere vino in osteria, non si trovavano però a loro agio con la grande varietà di vini veneti, dalla gradazione troppo elevata rispetto al tenore alcolico cui erano avvezzi. Pertanto essi ordinavano bicchieri di vino misto ad acqua per allungarlo: questo è lo spritz "liscio" così come lo si serve ancora oggi a Trieste, Udine...
Solo con il passare degli anni l'aperitivo è "cresciuto" con l'infinita varietà di possibili aggiunte...come ad esempio il Selz (nome legato ancora una volta ad una città della Prussia famosa per le sorgenti d'acqua gassata), liquori più o meno forti (Bitter, Select...) e una buccia di limone, a seconda dei gusti immersa o semplicemente strizzata nel bicchiere.
Bisogna riportare che secondo altre "scuole di pensiero" (non sta a noi giudicare se si tratti di puro campanilismo oppure di informazioni fondate) lo Spritz sarebbe invece un'istituzione, tipicamente veneta, affondante le sue radici nella storia piu' antica di questa regione: già conosciuto nel medioevo, si avrebbero tracce dello Spritz anche in epoca romana e paleoveneta ...e si narra addirittura che ne venne introdotto l'uso da Noè!

DOVE ?
Posto che uno spritz rimane uno spritz in qualunque luogo, Lo Spritz, inteso come rituale studentesco è prevalentemente concentrato in Piazza Delle Erbe (con propagini in Piazza dei Signori), a partire dalle sette di sera... o giù di lì! I bar affollatissimi servono l'aperitivo in bicchieri di plastica trasparente ai ragazzi che si assembrano in piazza suscitando le ire dei negozianti.

SPRITZ in the WORLD:
Non ho al momento notizie di altri luoghi all'interno del nostro sistema solare in cui sia abitudine così radicata il sorseggiamento dell'amato Spritz ....tuttavia cercando in rete qualche intenditore d'oltreoceano, mi sono imbattuto in una curiosa descrizione del nostro rituale da parte di quella che immagino essere una giornalista...in una lingua simile all'italiano...forse un dialetto estremo? forse ladino (???)....Comunque, a grandi linee, il testo è comprensibile:

Vers mezdi, las plazzas as svödan, ils vendaders partan cun lur bancs, la plazza vain pulida. La davomezdi es la cità sco mort'oura. Oter co turists nu's vezza bod ad ingün. Eir las butias sun tuottas serradas fin a lasl 15.30/16.00. Pür vers saira (19/19.30) s'implan darcheu las plazzas, quista jada per l'aperitiv. Davant las bleras bars as raduna üna pruna glieud per baiver ün "spritz", l'aperitif tradiziunal a Padova (las ingredienzas sun secretas), per discuorrer ed inscuntrar amis. Ils giuvens e students as radunan surtout in Piazza delle Erbe, davant üna bar cha tout nomna be "il bar degli spritz". Quia daja il meglder, il plü bunmarchà ed eir il plü ferrn spritz da tout la cità.

Sonst
noch einzigartig ist Lo Spritz auf der zentralen Piazza, der berühmte Aperitiv...


Photo submitted by EAP student Eva Handzar, UC Santa Barbara

Italian and American students gather in a square in Padova every day and drink famous traditional "Spritz" aperitivo.



( Piazza delle Erbe

Le gole di Alcantara giardino di Venere

Una destinazione molto interessante!

Ai piedi dell’Etna una parco naturale ricco di incanti. Qui, secondo la leggenda, c’era il rifugio della dea.


venerdì 13 aprile 2012

Agli amanti della libertà

«L’autore di Guernica è lei?». Alla domanda dell’ufficiale nazista Picasso risponde: «Non sono io, siete voi gli autori di Guernica».